Modus Milano tra materie prime e Interior Design

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Modus è un concept voluto fortemente da Paolo de Simone con l’intento di portare a Milano la materia prima cilentana esaltandola al massimo; il suo obiettivo è quello di affiancare alla sostanza e alla tradizione del suo saper fare anche una modernità estetica che sposi la città di Milano senza dimenticare le proprie radici contadine. A ciò si aggiunge un cocktail bar curatissimo e seguito da Antonio Rosato, bartender d’eccezione nonchè responsabile del locale.

Questa duplicità alla base del progetto ha dunque influenzato anche l’idea e lo stile di progettazione che doveva rispondere e mescolare due diverse tipologie di utilizzo degli spazi e di interazione con i clienti. 

E’ stato fondamentale a tal proposito dialogare attivamente con le figure professionali coinvolte, realizzando un su misura che non riguardasse semplicemente le geometrie degli spazi, ma la necessità di coreografia lavorativa: movimenti precisi, strumenti e spazi concepiti per assecondare il flusso lavorativo.

La prima impressione durante il sopralluogo è stata quella di avere tra le mani un locale che poteva dialogare costantemente con l’ambiente esterno e ciò apriva scenari diversi scenari: dal creare un continuum con la città fino al progettare uno spazio totalmente contrastante. 

Infatti, gli infissi così ampi consentono di modulare la luce naturale e di poter sfruttare anche la zona del soppalco rendendola vivibile tanto quanto quella del piano principale. Lo stesso accade anche nella zona del laboratorio e della cucina, le cui attività possono essere osservate anche passeggiando per la strada.

Una volta terminati i rilievi è cominciata la fase di definizione delle ispirazioni e di progettazione vera e propria. Il primo input è stato quello di contrastare la forma rigida a L del locale con elementi dalle forme morbide: tavoli rotondi, archi presenti nel retrobanco, specchi curvi e sedute dallo schienale arrotondato. Gli stessi specchi hanno al contempo lo scopo di creare sia un effetto di profondità, sia di catturare la luce naturale che proviene dalle ampie vetrate. Altro elemento fondamentale per caratterizzare Modus è stato quello di inserire piante e elementi naturali richiamati a loro volta dalla palette cromatica che spazia nei toni caldi della terra e del fogliame. Gli stessi colori si rispecchiano anche nell’uso del legno Canaletto scelto e utilizzato all’interno di diversi elementi decorativi e strutturali. I materiali tecnologici e naturali, oltre ai colori e alla luce, creano un ambiente dal forte stimolo sensoriale, così da rispecchiare anche un menù deciso e ricco di sapori.

Il concetto estetico è stato plasmato sulle richieste specifiche di Paolo De Simone e del suo team come il fatto di lasciare parte dei laboratori a vista dalla sala in modo che i clienti potessero osservare la lavorazione delle materie prime e tutta la linea di preparazione dei piatti.

Materie prime d’eccezione provenienti dal Cilento e lavorate grazie a macchinari e tecniche di ultima generazione: tradizione e modernità alla base del progetto che si rispecchiano anche dell’uso di materiali classici e tecnologici all’interno delle varie aree del locale.  

Il banco del Mixologist è stato concepito in modo tale che Antonio Rosato potesse preparare ogni cocktail avendo tutto l’occorrente a portata di mano e allo stesso tempo concependo tutta la zona del retrobanco solo per le necessità di un cocktail bar: la macchina del caffè ad esempio è stata predisposta nella cucina principale. Questa zona diventa anche il punto focale dell’ambiente con elementi sovradimensionati che raccolgano tutta la palette colori e catturano sia la luce artificiale che quella naturale.

Modus risulta dunque un locale che si contraddistingue grazie al contrasto con lo spazio urbano e che allo stesso tempo vi dialoga grazie alle ampie vetrine e alla possibilità di osservare dall’esterno sia la zona dining che il laboratorio in cui sono lavorate le materie prime.  

Uno degli obiettivi fortemente voluti dal concept di Paolo de Simone è stato raggiunto anche grazie al design degli spazi, ossia creare un locale in cui fermarsi dopo aver mangiato, dove si è comodi e circondati dal bello e dove è piacevole trascorrere anche il dopocena.